Anche questa settimana è stata un grande successo.

Il ritmo dei ragazzi è impressionante: circa 26-28 km al giorno. Ogni giorno in anticipo rispetto al programma, dovrebbero arrivare a Gjoa's Haven in 11-12 giorni. Giunti a Gjoa Haven, incontreranno Philippe ed Étienne, che si uniranno a loro per iniziare la prima sezione in canoa della spedizione.

Eppure, ancora una volta, tutto dipende dal ghiaccio. Dopo che la squadra avrà raggiunto Gjoa's Haven, proseguirà a piedi, trascinando dietro di sé le canoe.

Quando le temperature si surriscaldano, la squadra salterà sulle canoe se il mare ghiacciato si scioglierà abbastanza. Anche se trainare le canoe significa un dispendio energetico extra, è sicuramente meglio del nuoto nelle acque ghiacciate del Nunavut.

Gli uomini della spedizione AKOR vivranno la vita in un delicato equilibrio tra metà camminata e metà canoa per 300 km dopo Gjoa Haven. Questo alla fine li porterà fino al confine del territorio dell’orso polare.

Tuttavia i nostri amici cominciano a trovare il tempo un po' lungo sugli sci. Ci confidano che cominciano a trovare un po' alienante e faticoso il fatto di sciare 9 ore al giorno. Per renderlo un po' più divertente, cercano di parlare di più (ho sentito che stanno facendo filosofia), fanno più battute e fanno più pause. Sono molto ansiosi di finire la sezione sugli sci e iniziare a remare.

Nonostante la settimana e mezza di riposo di cui si sono goduti a Resolute Bay, la stanchezza sta tornando velocemente. Non hanno ferite, solo lievi e, ovviamente, molto dolore. Quello che se la passa meglio è sicuramente Jacob. Un vero uomo in missione, non ha problemi ed è sempre avanti. Guillaume e Nicolas lo chiamano "Il Re".

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